IERI OGGI DOMANI
Ieri, oggi, domani
I potenti cominciarono a trasformare la dignità in arroganza, e il popolo a trasformare la libertà in licenza
Ognuno afferrava quello che poteva, strappava, rubava
Tutto si divise in partiti, e questi dilaniavano lo Stato che stava tra loro.
Lo Stato veniva governato dall'arbitrio di pochi.
Avevano in mano il tesoro, le province, le cariche, la gloria e i trionfi
Gli altri cittadini erano oppressi dalla povertà, oberati dal servizio nelle legioni
I capi spartivano le prede con pochi, mentre le persone venivano cacciate dalle loro terre se, per disgrazia, queste erano desiderate da un potente vicino.
I capi dei partiti al potere profanavano e devastavano tutto; nulla premeva loro, nulla tenevano per sacro
Finché sprofondarono nell'abisso che si erano preparati con le loro mani.
Sallustio (01 Ottobre 86 a.C. – 13 Maggio 34 a. C.), Storia di Roma