Corriere del Ticino 16/03/2011, 41 

ALBERTO BENZONI*

TRIBUNA ELETTORALE

PROGETTI MEGALOMANI E DENARO FACILE

Come tutti sanno, il comune e onesto cittadino che vuole investire 5.000 franchi versandoli in banca o stipulando un'assicurazione o altra forma d'investimento, deve presentare tutta una serie di documenti oltre a quelli di legittimazione, deve firmare e certificare la provenienza di tale denaro e il consulente ha l'obbligo di spiegare al cliente le norme anti riciclaggio.
Ora mi dovete spiegare come mai certi personaggi, società e imprenditori possono permettersi di versare in un sol colpo 3,6 milioni di franchi per coprire il deficit di una squadra di calcio, garantire personalmente per la metà dell'investimento di 50 milioni per la costruzione di uno stadio (ma quali garanzie? Fideiussioni bancarie o assicurative o a contanti?), contribuire tramite una società per 20 milioni oltre alla messa a disposizione del terreno, e tutto questo senza che nessuno si preoccupi di verificare e certificare la provenienza di tali capitali.
Certo vengono osannati e calorosamente ringraziati da coloro che si fanno accecare dal profumo del denaro ma non dagli scrupoli di coscienza. Mi ricorda un po' la scena in cui Berlusconi bacia le mani a Gheddafi… Questo non è che un piccolo esempio, perché vi sono progetti ancora più grandi, per centinaia di milioni come la futura città mercato, tanto per restare in zona Bellinzonese e nell'ambito del medesimo «entourage». Per fortuna che una nota catena di distribuzione ha subodorato che qualcosa non andava e ha tirato i remi in barca, forse ha indagato sui progetti dei medesimi promotori in Sardegna e in Sicilia, dove vi sono state vere e proprie guerre di mafia per spartirsi la torta.
Ma potremmo tranquillamente trasferirci più a sud, nel Mendrisiotto per trovare altri progetti sovradimensionati e montagne di milioni di franchi pronti ad essere investiti in parchi acquatici e centri wellness, che altro non sono se non grandi generatori di traffico e non rispondono a nessun bisogno particolare della popolazione residente.
Il «Corriere del Ticino» del 28 febbraio riportava del seminario organizzato dalla LUdeS (Libera università degli studi di Lugano-Pazzallo) che forniva alcuni spunti di discussione sull'espansione mafiosa all'estero e, in particolare, in Ticino. I due relatori di prestigio ribadivano l'importanza della lotta al riciclaggio in quanto strettamente legata alle attività mafiose moderne. Se fossi eletto in Gran Consiglio mi impegnerei perché le leggi siano applicate in maniera uguale per tutti. Allora mi appello alle autorità e ai cittadini ticinesi: vogliamo aprire o chiudere gli occhi?
* candidato per I Verdi al Gran Consiglio


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