(Nota della redazione AMICA)

Prima dimostrazione che non è facilmente contenibile questo ambiente. Non ci vuole benevolenza e collaborazione ( interessata?) con questi ambienti come vogliono le nostre autorità (Castione)

 

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Bellinzona: aperto il bordello self-service

Nuovo locale a luci rosse nella capitale. Tutto automatico, ma senza lo straccio di un'autorizzazione

Ticinonews, 18.7.13

 

Ha aperto da una decina di giorni il Residence Eden, un nuovo locale a luci rosse in Vicolo Nord a Bellinzona, accanto al night club Pirata. La sua attività viene pubblicizzata su internet con indicazioni piuttosto chiare: "nuovo locale molto discreto dove puoi incontrare e conoscere ragazze". Le foto, poi, sono ancora più lapidarie: si tratta a tutti gli effetti di un bordello.

Un bordello tutto automatico, però. Niente bar, niente personale. Vi sono unicamente dei distributori automatici dove gli avventori possono acquistare le bibite. E ovviamente vi sono loro, le operatrici del sesso. Una decina, al momento. In regola o meno, non è dato sapere.

È dato però sapere che il locale stesso in regola non è. Lo conferma l'Ufficio tecnico di Bellinzona. Negli scorsi giorni i proprietari degli spazi hanno inoltrato una domanda di costruzione per cambiamento a locale privato, senza indicazioni sull'utilizzazione degli spazi. Una domanda che deve ancora essere pubblicata e che deve ancora seguire tutto il suo iter fino alla decisione del Municipio. Una domanda che, comunque, non consentirebbe di trasformare l'edificio in bordello.

Ma i proprietari, in barba alla legalità, hanno anticipato i tempi. Un modo di fare tipico dell'ambiente, tornato a farsi spavaldo dopo l'esaurimento della bufera Domino. A Cadenazzo ha riaperto l'Hollywood, senza licenza, a Lugano continua ad operare il Corona, anch'esso in attesa di un'autorizzazione. Altrove nel Cantone riaprono alla chetichella locali che erano stati falciati dall'operazione Domino. Tutti senza permesso, visto che a vantare la licenza in Ticino sono solo in quattro.

Certo, la Polizia cantonale non ha i mezzi per tenere costantemente sotto controllo un settore che, dati gli ingenti guadagni che genera, alletta molti "impresari". Ma quanto sta succedendo in questi ultimi tempi in Ticino dovrebbe perlomeno dare adito a una nuova riflessione sul tema. Le luci rosse, a quanto pare, non si lasciano spegnere con un clic.

AS


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