Solo De Dea sapeva del processo a Iemi

Castione, secondo i promotori della città-mercato i guai giudiziari dell’ingegnere sono ininfluenti per il progetto

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Bellinzona, 22 marzo 2010: autorità comunale e Acb presentano l’iniziativa con Lino Iemi e Renza De Dea TI-PRESS ARCHIVIO

‘‘Sapevamo già tutto: andiamo avanti lo stesso con la Policentro con l’obiettivo di realizzare la città-mercato’’. In estrema sintesi è questo il senso della reazione della cordata che fa capo a Renza De Dea e ai fratelli Carlo e Gianni Delcò dopo le nostre anticipazioni di ieri sul processo a carico del patron del gruppo italiano Lino Iemi che si aprirà il 16 maggio al Tribunale di Cagliari. Insomma, tutti ne erano a conoscenza ma mai nessuno ha detto nulla. Strano. E sì che è già passato quasi un anno (era il 22 marzo) dalla presentazione in pompa magna del progetto da 200 milioni di franchi previsto a Castione. Il tempo non mancava di certo per essere trasparenti. Il Municipio di ArbedoCastione, per contro, era all’oscuro delle grane giudiziarie dell’ingegnere valtellinese (si veda sotto). Tuttavia ribadisce il suo sostegno all’iniziativa prevista su un’area di 40 mila metri quadrati a ovest della ferrovia.

Il fondatore della società con sede ad Agrate Brianza è accusato di concorso in abuso d’ufficio con altre cinque persone per la concessione dei permessi relativi alla costruzione del centro commerciale La Corte del Sole di Sestu. In pratica i magistrati titolari dell’inchiesta sospettano che vi siano state ingerenze dei vertici della Policentro su alcuni funzionari del Comune sardo per il rilascio della licenza edilizia e delle autorizzazioni necessarie per procedere alla realizzazione del ‘‘quartiere dello shopping’’. Alla sbarra finirà pure, ricordiamo, il sindaco Aldo Pili in forza al Partito democratico.

Per tutti gli accusati vale ovviamente la presunzione d’innocenza. E tali, gli imputati, si dichiarano. Fattostà che a livello di pubblicità il rinvio a giudizio di Lino Iemi per il progetto di Castione non è certo un bel biglietto da visita... « Non sono d’accordo. Per noi non comporta assolutamente nessun problema, è ininfluente – osserva una laconica Renza De Dea da noi interpellata in mattinata – . Siamo tranquilli e convinti che le cose si chiariranno. Esprimiamo in ogni modo la nostra completa solidarietà all’ingegner Lino Iemi ».

Il numero uno della Policentro e vostro socio principale nell’operazione città-mercato vi aveva informati dei suoi problemi con la giustizia italiana? « Sì, così come ha spiegato al vostro giornale – chiosa l’amministratrice unica della BellArCa Sa – . Chi lavora a volte incappa in queste situazioni... Comunque le dirò che era nostra intenzione come promotori, già lunedì sera, diramare un comunicato stampa per fare chiarezza sulla questione. Voi ci avete anticipato ». Nel tardo pomeriggio è poi giunta alle redazioni una nota firmata dalla stessa Renza De Dea nella quale si ribadisce in sostanza la ricostruzione dei fatti che Lino Iemi ci ha rilasciato lunedì. La colpa viene scaricata sull’ex governatore della Regione autonoma della Sardegna Renato Soru che avrebbe inoltrato una denuncia alla Magistratura (« con motivazioni false ») nel tentativo di opporsi all’apertura de La Corte del Sole . Regione che in una lettera a De Dea & Co. risalente alla scorsa estate ha garantito che l’iter seguito per realizzare il centro commerciale è stato « tutto regolare ». In merito al processo, il convincimento dell’ex municipale di Locarno è che « non potrà che finire con l’assoluzione di tutti gli indagati ».

 

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L’Amica non è sorpresa

‘Ora l’autorità decida con chi stare’

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« Come volevasi dimostrare ». Non è affatto meravigliato del rinvio a giudizio di Lino Iemi nemmeno il socio fondatore dell’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione (Amica) Arnaldo Gianini . Grazie a ricerche condotte personalmente era venuto a conoscenza dei guai giudiziari del presidente della Policentro. « La notizia del processo non ci sorprende più di quel tanto. Era quasi naturale, visto quanto abbiamo potuto appurare leggendo un po’ di documentazione concernente il centro commerciale in Sardegna – spiega il nostro interlocutore che con un gruppo di abitanti del quartiere è stato fin dall’inizio scettico sul progetto di città-mercato – . A questo punto chiediamo all’autorità politica comunale e cantonale di riflettere bene con chi vuole stare. Perché ora i promotori, nella fattispecie l’ingegner Lino Iemi, non hanno più a che fare con degli ‘stupidi’ come noi, ma con la Magistratura italiana. E ho detto tutto ». Passando invece alla pianificazione del comparto, dove accanto alla cittàmercato dovrebbe sorgere anche il futuro stadio dell’Acb, l’Amica ha scritto di recente due lettere all’Associazione traffico e ambiente e al Wwf. Missive nelle quali si fanno notare i problemi di viabilità che vi sarebbero a Castione qualora i due progetti vedessero la luce. Un tema, quello del traffico, che sta particolarmente a cuore all’Amica.

 

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